Grazie alla partecipazione dell’Ospedale di San Pio è stato possibile analizzare geneticamente, con le più sofisticate tecniche molecolari disponibili, anche pazienti italiani di origine pugliese
Nei giorni scorsi la Divisione di Epidemiologia e Genetica del National Cancer Institute of Health (NIH) di Bethesda, negli Stati Uniti, ha dato notizia della pubblicazione, sulla prestigiosa rivista Nature Genetics, di uno studio internazionale che ha evidenziato un’importante novità: a scatenare i tumori del polmone in chi non ha mai fumato sono mutazioni genetiche e processi evolutivi diversi da quelli che entrano in azione nei fumatori.
Studiando più di 200 pazienti non fumatori appartenenti a varie etnie, i ricercatori – guidati da Maria Teresa Landi, una ricercatrice italiana da tempo trasferita negli Stati Uniti – hanno individuato almeno tre sottotipi di tumore del polmone con caratteristiche genetiche differenti. Ai tre sottotipi sono stati assegnati i termini musicali di “piano”, “mezzo forte” e “forte”, in riferimento al livello di “rumore”, cioè al numero di alterazioni molecolari osservate nei tumori polmonari dei non-fumatori.
Così “piano” corrisponde al gruppo più numeroso, caratterizzato da un minor numero di mutazioni e che sembra associarsi all’attivazione di cellule progenitrici, coinvolte nella formazione di nuove cellule. Questo gruppo di tumori ha una crescita estremamente lenta, ed è più difficile da trattare perché ha numerose mutazioni “driver”, cioè che trainano lo sviluppo del tumore. Il sottotipo “mezzo-forte” presenta specifiche alterazioni cromosomiche, come le mutazioni del gene dell’epidermal growth factor receptor (EGFR), spesso alterato nel tumore polmonare e che comporta una crescita più rapida del tumore. Infine, il sottotipo “forte” si sviluppa velocemente ed è originato da un meccanismo genetico spesso osservato anche nei tumori polmonari dei fumatori.
Allo studio ha partecipato anche l’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza, assieme all’IRCCS Ca’ Granda Ospedale Maggiore Policlinico di Milano, all’IRCCS Regina Elena di Roma e all’Università degli Studi di Bari.
Il contributo dell’Ospedale di San Giovanni Rotondo è stato possibile grazie alla decennale collaborazione sulle neoplasie polmonari che il gruppo di ricerca del Laboratorio di Oncologia ha creato con il supporto delle Unità di Oncologia, Anatomia Patologica e Chirurgia Toracica.
«Il tumore al polmone resta la prima causa di morte per neoplasia su scala mondiale – ha spiegato Lucia Anna Muscarella, biologa del Laboratorio di Ricerca di Oncologia che coordina il gruppo di studio sulle neoplasie polmonari –. La maggioranza delle persone che si ammalano di tumore al polmone hanno abitudini tabagiche, ma il 10%-20% non ha mai fumato e sono spesso giovani donne. I risultati dello studio saranno quindi fondamentali per chiarire il mistero di come il tumore polmonare possa insorgere anche in persone che non hanno mai fumato e potrà contribuire allo sviluppo di nuove terapie personalizzate per questa categoria di pazienti».
«Ci confrontiamo quotidianamente con i pazienti oncologici affetti da patologie polmonari. Partecipano volentieri agli studi e rispondono alle nostre richieste con fiducia. Occasioni come queste – spiega la ricercatrice – sono utili anche per ringraziare i pazienti della collaborazione e della disponibilità che ci riservano».
In futuro lo studio, che si è guadagnato anche la copertina della rivista Nature Genetics, potrebbe approfondire i risultati ottenuti anche nelle diverse etnie e derivazioni geografiche, in funzione dell’esposizione ai diversi fattori di rischio.
Il gruppo di studio sulle neoplasie polmonari del Laboratorio di Oncologia dell’IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza si occupa prevalentemente di tumori polmonare e, negli ultimi anni, ha ottenuto da ministero, fondazioni e associazioni, fondi per un totale di circa 650.000 euro.
I ricercatori del Laboratorio di Oncologia, gruppo di studio delle neoplasie polmonari. Da sinistra: Teresa Balsamo (tecnico di laboratorio), Lucia Anna Muscarella (biologa, coordinatrice), Domenico Trombetta (biologo), Federico Pio Fabrizio (biologo), Angelo Sparaneo (biologo), Flavia Centra (tecnico di laboratorio), Vito Michele Fazio (professore e direttore del Laboratorio)